Saturday, September 20, 2008

Un paradiso a portata di…barca *** Navigando nell’Adriatico centrale tra le isole della Croazia***.

Testi e foto digitali di Erminio D’Alessandro



Con un serie di reportage fotografici e brevi appunti, torno a raccontare le ultime navigazioni effettuate nelle acque della Croazia per i lettori interessati a questo tipo di vacanza o che desiderano, attraverso questi brevi spot, fare una crociera virtuale.A bordo di Capriccio, una barca a vela armata a sloop di 42 piedi (circa 13 mt.), ho percorso questa estate quasi 1500 miglia, in circa quarantacinque giorni di navigazione da maggio sino ad oggi, più della metà nelle acque della Croazia.Nonostante i sempre troppi impegni di lavoro, sono riuscito ad organizzare due crociere degne di questo nome, una decina di giorni ai primi di luglio (meta le isole centro settentrionali) ed una quindicina a fine agosto a sud (meta le isole del sud e Dubrovnik) evitando accuratamente il periodo 15 luglio – 15 agosto, in cui le coste croate sono prese di assalto ed è sempre un problema trovare posto sia in porto che in rada.


Le ottime condizioni atmosferiche della trascorse estate, la costante dell’alta pressione ed il periodo favorevole hanno consentito, quasi sempre, un turismo itinerante e di ormeggiare ogni sera in un porto o in una baia diversi, rendendo la crociera sempre interessante.Le traversate dall’Italia verso la Croazia sempre di notte, in modo da raggiungere di giorno la costa croata ricca di isole, isolette, scogli e secche, tutte bellissime, ma pericolose per la navigazione.


Le traversate di rientro dalla Croazia in Italia sempre di giorno, con arrivo in serata nel Marina di Pescara, ben segnalato e soprattutto conosciuto.Lasciare l’ormeggio del Marina di Pescara alla sera ed all’alba veleggiare nel silenzio in vista delle isole della Croazia è un’esperienza ogni volta affascinante. Il profumo del caffè all’alba, preparato al risveglio dalle nostre assonnate compagne di navigazione per noi uomini con la barba lunga, che abbiamo trascorso la notte in coperta, inebriante. Il primo ormeggio in terra di Croazia, con la bandiera gialla (obbligatoria ed indicante che non ancora sono state esperite le formalità di dogane e polizia di ingresso in Croazia) ha il sapore intenso ed unico dell’inizio della vacanza. Neanche il paio d’ore che normalmente si perdono per scrivere a mano moduli e scartoffie per la “Capetanija” e per la “Policija” e l’attesa per il rituale dei timbri sui documenti di ingresso riesce a scalfire l’entusiasmo di cui siamo intrisi. Solo la sera prima eravamo a Pescara, ora… in paradiso.


Una leggenda dalmata narra che il buon Dio, per ringraziare le credenti popolazioni dalmate che tanto patirono per spada dai saraceni, abbia donato a loro tutte o quasi tutte le isole dell’Adriatico. In effetti la costa dalmata è l’ideale per la navigazione e soprattutto per le barche a vela, dolci venti generati dalle termiche tra la montuosa costa ed il mare, accarezzano le tratte di mare protette tra le isole, regalando facilmente da 10 a 15 nodi di vento con mare praticamente calmo. Raramente, in estate, il maestrale o la bora si incuneano tra i canali delle isole, disposti da nord ovest a sud est, gonfiando il mare. Ogni mattino, dopo una buona colazione e l’immancabile spesa al mercato per la kambusa (pesce fresco, frutta ed ortaggi) intorno alle nove, nove e trenta, si lascia l’ormeggio, si esce dal porto, si drizzano le vele e nel silenzio si percorrono, in poche ore, le 20, 30 miglia di distanza che ci separano dalla meta successiva, non senza aver fatto prima una bagno ristoratore e consumato una breve colazione a base di frutta fresca, in una bella baia.


Ogni pomeriggio un porto nuovo, una nuova cittadina da scoprire, visitare ed alla sera, al tramonto, intorno al tavolo del pozzetto per la cena, rigorosamente preparata a bordo con il pesce fresco acquistato al mattino e pulito in mare durante la navigazione, cucinato con tanta passione e buon olio di oliva abruzzese. Quando e dove è possibile, dopo cena, ci si diverte ad attrezzare un “concertino” trasformando la poppa della barca in un piccolo e tecnologico palchetto con mixer, amplificazione, microfoni, roland, chitarra elettrica e percussioni, per suonare e cantare insieme, dolcemente, con la voce che c’è, i nostri amati vent’anni, ovvero gli anni settanta, Battisti in testa, a volte, con decine di coristi e ballerini improvvisati delle barche in fianco.Infine una bella passeggiata notturna per chiudere la giornata e definire gli ultimi dettagli della meta del giorno successivo e prima della mezzanotte, stanchi ma soddisfatti, a dormire ed al mattino seguente di nuovo da capo.E’ o non è… il paradiso?
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Foto n. 1 – Capriccio all’ormeggio nel Marina ACI di Korcula
Foto n. 2 – una bella inquadratura di Dubrovnik scattata dall’alto dei monti che la sovrastano
Foto n. 3 – il Marina ACI di Korcula visto dall’ingresso
Foto n. 4 – il rituale della pulizia del pesce fresco durante la navigazione

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